Ogni risveglio è nuovo. Poi i giorni si succedono come sempre, a volte belli, a volte diversamente, e un giorno tira l'altro verso altri giorni, con o senza di noi. La figurazione è sempre rinnovata, quotidianamente. Un esempio: vedi stamattina le opere che ho pubblicato sulla mia pagina Facebook. Un'opera di Richard Hawkins del 2009, The Backroom; il lupo euroasiatico di Michael Fullerton e altre quattro immagini della sua personale da Greene Naftali; un paesaggio di Sally J. Han; e tre fucili di Katalyn Eichwald. 

Adesso sono le 9 del mattino. In terrazza, approfittando della bella mattinata dopo giorni freddi di pioggia e vento, ho steso orizzontalmente l'ultima tela e deposto segnali con inchiostri d'argento e d'oro nell'ultima processione dipinta. Vero è che il quadro visto da vicino mi butta verso visioni prossime all'espressionismo astratto, De Kooning per esempio, o Arshile Gorky. Ma è pur vero che una volta asciutto l'inchiostro, nel momento in cui trasporterò la tela sul mio traballante cavalletto, si ricomporrà l'immagine, e infine la figurazione prenderà bagliore con i suoi colori iridescenti e infuocati. Young Gifted and Black, A New Generation of Artists giace sul mio tavolo affollato di tubetti di colori, scatole di sigari, vernici, riviste di musica, libri, disegni. Basta aprire questo splendido volume per comprendere dove è arrivata la figurazione oggi, e quella di domani. Henry Taylor, Rashid Johnson, Tunji Adeniyi-Jones, Jordan Casteel, Arcamanoro Niles, Chiffon Thomas, Christina Quarles, sono alcuni nomi di giovani pittori neri che fanno impallidire molti nomi illustri che oggi appaiono ricchi di filamenti di tela di ragno. Lo scorso anno poi è stato pubblicato in occasione di una mostra un altro volume dal titolo importante, Radical Figures: Painting in the New Millennium, che probabilmente spiega, nel senso che ci mostra, solletica riflessioni e quant'altro, e prende atto di cosa sia e come si sviluppi la figurazione di questo inizio di secolo: dell'antropocene, del capitolocene, ecc. 
Differentemente dalla figurazione di alcuni anni fa, vedi gli anni '80 per esempio, i miserabili risultati degli anni successivi - in Italia credo sia stata prodotta la pittura più sconcertante di ogni tempo -, la pittura di oggi mi sembra offrire possibilità e aperture significative come mai è stato fatto precedentemente. E la figurazione è il mezzo con il quale è possibile esperire cosa bolle in pentola in questo affollato e affascinante tempo di incertezza e fragilità.
La pittura si fa possente oggi. In questi nuovi quadri gli artisti riflettono le complessità delle identità culturali, si rappresenta il corpo e i modi espressivi per raccontare storie ed esplorare questioni sociali vitali - questo fanno gli artisti selezionati della RF -, sono i cosiddetti espressionisti del nuovo millennio che rivendicano politicamente le diversità sessuali, di razza, delle identità fluide, ecc., non solo ovviamente. Ci sono pittori che indagano sull'atto creativo come chi si occupa di questioni di politica pubblica o privata, la figurazione è spesso rudimentale ma allo stesso tempo le opere si incanalano nello spazio in modo aggressivo.

Francesco Lauretta

1_francesco-lauretta-sulla-figurazione_cover
2_francesco-lauretta-sulla-figurazione_cover
3_francesco-lauretta-sulla-figurazione_cover
4_francesco-lauretta-sulla-figurazione_cover