IT

Christoph Meier è nato in Austria nel 1980. Vive e lavora a Vienna (A).

L'artista austriaco Christoph Meier offre sempre relazioni ambivalenti all'interno della sua pratica. Prese singolarmente, le sue opere hanno tutti i requisiti per essere definite sculture autonome e autoriali. Ma allo stesso tempo, non appena vengono installate nello spazio, perdono le loro prerogative e diventano parte di uno scenario in cui lo spettatore si trasforma in un performer. Allora le sue opere dispiegano grandi potenzialità narrative e performative.

Meier è un attento osservatore della società contemporanea, e in particolare dei contesti in cui si svolgono i rituali collettivi, in cui l'individuo sembra seguire una sceneggiatura, dove cultura e decadenza entrano in conflitto. Il suo sguardo critico si posa soprattutto su quegli spazi di interazione sociale dove i suoi interventi determinano associazioni improbabili. Meier suggerisce nuovi perché creando una messa in scena in cui mette in cortocircuito l'arte e il suo contesto. Con un ironico gioco di mimesi le sue mostre, bar o interventi nello spazio pubblico, diventano scenografie dove si crea una forte tensione tra l'oggetto, l'architettura e il fruitore.

Le sue opere sono forme che interrogano lo spazio, mettono in discussione il ruolo dell'artista e la sua capacità di interazione con il pubblico, stimolano il fruitore ad una più attenta critica. Somiglianza, mutevolezza e riconoscibilità sono temi sensibili di Meiers che stimolano l'attenzione del pubblico. Potrebbero mettere in discussione la messa in scena ingannevole durante il consumo dei rituali a cui sono abituati.

EN

Christoph Meier was born in Austria in 1980. He lives and works in Vienna (A).

The Austrian artist Christoph Meier always offers ambivalent relationships within his practise. Taken individually, his works have all the requisites to be defined as autonomous and authorial sculptures. But at the same time, as soon as they are installed in space, they lose their prerogatives and become part of a scenery in which the viewer turns into a performer. Then his works unfold great narrative and performative potentials.

Meier is an attentive observer of contemporary society, and in particular of the contexts in which collective rituals are performed, in which the individual seems to follow a script, where culture and decadency come into conflict. Above all his critical gaze rests on those spaces of social interaction where his interventions determine improbable associations. Meier suggests new whys by generating a mise-en-scène in which he short-circuits art and its context. With an ironic game of mimesis his exhibitions, bars or interventions in public space, become sets where a strong tension between the object, architecture and the user is created.

His works are forms to question the space, the role of the artist in public and the public's capacity to interact. Similarity, mutability and recognition are Meiers sensitive themes which stimulate the attention of the audience. They might question the deceptive staging during consumption of rituals that they are accustomed to.

 

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