IT

Ute Müller è nata nel 1978. Vive e lavora a Vienna (A)

Nella ricerca di Ute Müller tutti gli elementi messi in gioco nella realizzazione delle sue installazioni (pittura, scultura, strutture architettoniche) definiscono un sistema percettivo entro il quale si consumano esperienze sensoriali ed emotive indotte in modo subliminale nel fruitore.
I dipinti sono gli elementi catalizzanti e fulcro dell’installazione, lo spettatore viene subito catturato dalla bellezza di una pittura che fonda le sue origini nella storia dell’astrazione novecentista. Sono apparenti monocromi (virano dal grigio al blu, segnati questi ultimi da segni incisi con colore brillante) che lentamente svelano i diversi livelli di pittura in essi contenuti. Gli elementi scultorei sapientemente allestiti in prossimità dei dipinti, suggeriscono differenti punti di vista, innumerevoli vedute, che consentono di definire frammenti di spazio, risolti inizialmente nel rapporto che l’opera stabilisce con l’occhio, ma che presto si trasformano in esperienza fisica e mentale.

Il dipinto attrae lo spettatore, ma è solo un’enfasi, un attimo rubato alla passione dell’occhio, perché subito inconsciamente entra a far parte di un sistema più complesso che lo costringe a confrontarsi con processi frammentari e con le diverse “vedute” che come ponteggi costruttivisti fatti di linee guida dello sguardo, orientano la sua percezione.
Dal costruttivismo russo, che tra i primi ha investigato sul rapporto tra pittura e vita reale, fino alle esperienze minimaliste, lei conosce le forme inventate dai suoi predecessori, ma sa anche come ridefinire e riconfigurare la propria poetica attraverso sottili variazioni che producono risposte originali alle complesse questioni che oggi circondano l’arte, palesando in ciò l’attitudine dell’artista viennese di mettere in discussione e minare tale tradizione.
I suoi dipinti sono in sospensione tra stabilità e volatilità, sono opere in cui sono evidenti più livelli di pittura, autonomi, sovrapposti o disposti fianco a fianco, in grado di influenzare il viaggio dello spettatore all’interno dello spazio pittorico. Un gioco multi-prospettico nel quale si intrecciano tutte le istanze dell’illusione e del reale, in cui poesia e narrazione trovano il giusto equilibrio rispetto a necessità più fisiche e concrete.
Gesto automatico, enigmatico scarabocchio, spazio fisico e mentale, un luogo senza prospettiva, possibile percorso, punti di vista, logica orizzontale, tempo di osservazione, reale e realtà, possibile racconto, passione, sorpresa, sospensione, fisicità, dubbio e certezza … uno spazio umano.

EN

Ute Müller born in 1978. Lives and works in Vienna (A).

In Ute Müller's research, all elements involved in the creation of her installations (painting, sculpture, architectural structures) define a perceptive system within which sensory and emotional experiences are subliminally induced in the viewer.
The paintings are the catalysing elements and pivotal point of the installation; the spectator is  captured by the immediacy of a painting that has its origins in the history of twentieth-century abstraction. They are apparent monochromes (ranging from grey to blue, the latter marked by brightly coloured incised marks) that slowly reveal the different levels of painting they contain. The sculptural elements, arranged in proximity to the paintings, suggest different points of view, countless views, which make it possible to define fragments of space, initially resolved in the relationship that the work establishes with the eye, but which soon become a physical and mental experience.
The painting attracts the viewer, but it is only an emphasis, a moment, a passion of the eye, because immediately, unconsciously, the viewer becomes part of a more complex system that forces him to confront fragmentary processes and different "views" that, like a constructivist bridge made of guiding lines of the gaze, orient his perception. From Russian Constructivism, which was one of the first to investigate the relationship between painting and real life, to Minimalist experiences, Müller knows the forms invented by her predecessors, but she also knows how to redefine and reconfigure her own poetics through subtle variations that produce original answers to the complex questions that surround art today, revealing in this the Viennese artist's aptitude for questioning and undermining this tradition.
Her paintings are suspended between stability and elusiveness, they are works in which several layers of painting are evident, autonomous, overlapping or arranged side by side, capable of influencing the viewer's journey within the pictorial space. A multi-perspective game in which all the instances of illusion and reality are intertwined, in which poetry and narration find the right a balance with respect to more physical and concrete needs.
Automatic gesture, enigmatic scribble, physical and mental space, a place without perspective, possible path, points of view, horizontal logic, observation time, reality and actuality, possible story, passion, surprise, suspension, physicality, doubt and certainty ... a human space.

 

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