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Ryan Mendoza 1971 è nato a New york nel 1971, vive e lavora tra la Germania e la Sicilia.
L’artista americano da poco più di un anno vive tra Berlino e le pendici dell’Etna, a Dagala dove, nel verde del vulcano, ha impiantato il suo nuovo studio. La ricerca di Mendoza è lo specchio su cui si riflette, in un impietoso gioco di rimandi, l’immagine decadente della società contemporanea. Nelle sue opere è evidente lo scontro tra valori opposti: ambiguità, xenofobia, dominazione, pornografia, lussuria, voyeurismo, odio … fanno il verso a chiarezza, integrazione, dipendenza, castità, riservatezza, amore, intimità … senza mai esprimere un giudizio, pongono interrogativi inquietanti sui valori su cui si fonda la nuova etica sociale.
Mendoza dipinge provocatori slogan debitamente censurati, e persone. Motti ed eroi comuni, una eco distorta, distonia personale che tristemente svela le nostre debolezze e decadenza e al contempo ci fornisce la formula magica grazie alla quale la società ci accetta.
Nelle sue pitture traspare la grande capacità di legare la visione pop e orizzontale della cultura americana, con la stratificazione barocca del pensiero europeo, creando in tal senso quel cortocircuito che stuzzica la capacità critica e invita a riflettere su come appariamo e su come intimamente siamo, in un gioco ambiguo e tanto intrigante quanto è la personalità ironica e seria dell’artista americano.
Una poetica mirabile gestita con irriverenza spocchiosa e sfacciata ironia che ci suggeriscono di guardare oltre per svelare un individuo che nel rispetto dei valori pubblici e privati sposta il limite della propria coscienza sempre più in avanti, nella speranza di apparigliarla con i propri sogni.
EN
Ryan Mendoza 1971 in New York, lives and works between Germany and Sicily.
The American artist has been living for just over a year between Berlin and the slopes of Etna, in Dagala, where he has set up his new studio in the green surroundings of the volcano. Mendoza's research is the mirror on which the decadent image of contemporary society is reflected, in a merciless game of cross-references. The clash of opposing values is evident in his works: ambiguity, xenophobia, domination, pornography, lust, voyeurism, hatred... they are in contrast to clarity, integration, dependence, chastity, privacy, love, intimacy... without ever expressing a judgement, they pose disturbing questions about the values on which the new social ethics are based.
Mendoza paints provocative slogans, duly censored, and people. Mottos and common heroes, a distorted echo, personal dystonia that sadly reveals our weaknesses and decadence and at the same time provides us with the magic formula by which society accepts us.
His paintings reveal his great ability to link the pop and horizontal vision of American culture with the baroque stratification of European thought, creating a short circuit that stimulates critical capacity and invites us to reflect on how we appear and how we intimately are, in an ambiguous game that is as intriguing as the ironic and serious personality of the American artist.
An admirable poetics managed with snooty irreverence and cheeky irony that suggest we look beyond to reveal an individual who, while respecting public and private values, moves the limit of his own conscience further and further, in the hope of matching it with his own dreams.